Michelangelo Suigo: per cambiare ci vuole la ‘scossa’

“Come si può deliberare senza conoscere?”

La frase di Luigi Einaudi, 
alla base del pensiero liberale, è tra le più amate da Michelangelo
 Suigo. 
Manager, giornalista e docente in lobbying e public affairs, Suigo è
 Presidente dell’Associazione La Scossa, think tank fondato da 
Francesco Delzio e composto da manager, professionisti e docenti
 universitari (www.associazionelascossa.it).

Laureato in Economia e Commercio all’Università La Sapienza, ha 
conseguito il diploma di Master in studi superiori legislativi 
all’Isle ed è giornalista pubblicista dal 2001. 
Ha lavorato al Senato della Repubblica occupandosi tra l’altro di 
telecomunicazioni, emittenza radio televisiva ed industria per poi 
passare in Vodafone Italia ricoprendo diversi ruoli nelle relazioni 
esterne, istituzionali e nella comunicazione fino all’attuale
 posizione di Head of Governmental & Institutional Affairs.

Svolge docenze in lobbying e public affairs in alcuni tra i principali
 Master (Luiss Business School, Sole 24 Ore Business School e Tor
Vergata).

D. Chi è un innovatore per te? Perché?



R. Innovatore è chi prova, in ogni circostanza ed in ogni contesto, a
 ‘dare la scossa’. Chi non ci sta a rassegnarsi e a lamentarsi senza 
provare a cambiare quello che non gli piace. Ma anche chi cerca di 
osservare le situazioni da prospettive nuove, chi si mette in gioco e
 non da mai nulla per scontato.

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?

R. La rivoluzione della digital transformation è in corso, e 
scatenerà i suoi effetti a breve. Positivi certo, ma, temo, anche con 
impatti su occupazione e modelli di business consolidati. Ecco, 
dobbiamo farci trovare pronti, dobbiamo sapere innovare processi e
 modelli, agendo da una prospettiva nuova.



D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?

R. Essere coerente e dare l’esempio. Sempre. Con capacità di visione 
strategica ma anche grande concretezza. Un leader in un’organizzazione 
deve saper suscitare passione e voglia di cambiamento, stimolando 
percorsi meritocratici, proattivi e virtuosi, facendo crescere i team
 e le singole persone fino a renderli autonomi.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?

R. Marco Pannella. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di apprendere
 da lui grandi insegnamenti. La lealtà, lo studio approfondito dei 
dossier e l’amore per le Istituzioni e per la Politica con la P 
maiuscola. Ma anche la consapevolezza: dei propri mezzi e dei propri
 limiti. Una frase che porto sempre con me è illuminante in tal senso:
 “se ti consideri non vali niente, ma se ti confronti qualcosa vali…”



D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?



R. La paura, immagino, che colpisce quasi tutti coloro i quali si 
mettono in gioco: quella di non essere all’altezza delle situazioni, 
di non riuscire a rispondere alle aspettative di chi ti dà fiducia e 
crede in quello che fai. Ma la speranza è di avere sempre al mio
 fianco chi mi dia coraggio e consapevolezza, aiutandomi a migliorare
sempre.



D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.



R. Nella Scossa il progetto è proseguire con slancio il lavoro fatto
 fino ad ora, coinvolgendo sempre più persone e facendo crescere e 
apprezzare il nostro brand. Per ora è stata un’esperienza faticosa ma
 ricca di grandi soddisfazioni e riconoscimenti. Vorrei continuare 
così, e con l’aiuto, indispensabile, del mio Direttivo, sono sicuro
 che il 2017 sarà un ottimo anno.



D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare

R. La vita è la cosa che mi fa emozionare ogni giorno. Ogni suo 
aspetto, ogni suo dettaglio.

 Ciò che non sopporto proprio sono il pressapochismo e l’indifferenza. 
Senza passione e cultura del fare non si può ‘dare la scossa’.

Intervista di Roberto Race