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Etica, merito, valori. A lezione da Javier Zanetti

Chi c’era e cosa si è detto in Luiss in occasione del talk sul libro “Vincere, ma non solo. Crescere nella vita e raggiungere i propri obiettivi” (edito da Mondadori) scritto dall’ex capitano e attuale vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti

Javier Zanetti a confronto con gli studenti Luiss durante il talk sul suo libro “Vincere, ma non solo. Crescere nella vita e raggiungere i propri obiettivi” (edito da Mondadori) che si è tenuto nella sede romana dell’università in viale Romania. Durante il dibattito moderato dal giornalista Gianni Riotta – alla cui organizzazione hanno contribuito anche l’Associazione La Scossa e StarBiz – il vicepresidente dell’Inter ha risposto alle domande dei presenti, tra cui numerosissimi studenti dell’ateneo. “Nel libro ci sono interessanti spunti che vanno ben oltre il campo di calcio, valori che cerchiamo di trasmettere ai nostri studenti come determinazione, lealtà ed etica”, ha subito rilevato il rettore Luiss Andrea Prencipe che ha avviato il dibattito con l’ex calciatore e sottolineato come i valori che hanno ispirato il suo percorso calcistico siano trasversali e applicabili ad ogni aspetto della vita. Vincere ma non solo. Ma cosa significa? Secondo Zanetti vuol dire innanzitutto che “bisogna saper perdere. Quando affronti una difficoltà, è proprio quello che ti fa crescere e capire tante cose. Occorre creare una squadra che abbia valori importanti ma la differenza la fanno le persone”.

IL TALENTO E LA LEADERSHIP

Quello di Zanetti è davvero un bel libro, pieno di parole d’ordine spesso dimenticate dalla nostra società: merito, valori, etica. E’ il libro di una persona che ha saputo usare un talento”. Il presidente del gruppo Sisal e partner di Egon Zehnder International, Aurelio Regina, ha posto l’attenzione sui cambiamenti in atto nella società e sul diverso ruolo che devono rivestire chi oggi ambisce a essere un leader: “Le leadership cambiano, oggi viviamo in un mondo complesso e ambiguo. Oggi un leader è capace di guidare ma anche di essere un grande attivatore di risorse, di saper generare la positività. Deve essere un leader etico, i valori etici sono molto forti. Un leader etico ha la capacità di avere una visione e deve saperla condividere”. Non basta più saper guidare le persone, bisogna attivarle, saper tirare fuori il meglio di loro per giungere al risultato.

LA VERSIONE DI ENOCH E BARBERIS

Il presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma Mariella Enoch ha sottolineato l’importanza dei valori, gli stessi indicati da Zanetti nel suo libro, anche nella medicina: “La salute ha tre pilastri: cura, formazione e ricerca scientifica, che ci ha portato agli ultimi successi grazie a grandi persone perché rappresenta la più grande forma di carità”. “Il talento deve essere visto come resilienza e  tenuta mentale“, ha affermato invece l’amministratore delegato di Manpower Group Riccardo Barberis, che poi ha sottolineato l’importanza dell’auto-consapevolezza: “Bisogna sapere cosa si è e cosa non si vuole essere. Non spettinarsi mai significa coerenza e senso del dovere che traspare. Questi sono i valori di una persona positiva che sa influenzare la gente”. Non spettinarsi mai come l’ex capitano dell’Inter, che vuol dire avere rispetto per il proprio lavoro, per se stessi e per gli altri ed essere sempre motivati. Ma come si motivano le persone? Javier Zanetti lo sa bene: “Senza sacrificio non si ottiene nulla. Quando uno lavora, è costante, diventa sempre più forte. Quando fai degli errori poi impari. Devi sapere dove vuoi andare e qual è l’obiettivo. Non devi smettere mai di sognare, ognuno di noi ha un sogno, se vuoi raggiungere qualcosa devi dare tutto quello che hai, mettere tutto te stesso”.

LA LEALTA’ PRIMA DI TUTTO

Lealtà, coraggio, dedizione e trasparenza sono tutti principi che Zanetti ha messo in campo e che ora ha trasferito nella sua nuova vita da manager. Sono messaggi di speranza che lui rivolge a tutti i ragazzi che sono presenti e che vogliono essere uno stimolo”. Questo il commento del presidente della Scossa Michelangelo Suigo, che ha parlato anche della sua esperienza manageriale: “Se non sei leale non vai lontano, nello sport, nella vita e pure in azienda dove premia e paga addirittura di più per il ritorno che il tuo team ti restituisce in termini di sacrificio e dedizione”. Una bussola cui ispirare la propria azione tanto più in politica. “Per migliorare bisogna partire da quello che non ci piace ed essere leali a quello che siamo”, ha affermato la deputata del Partito democratico Anna Ascani mentre il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni si è concentrato sul paragone tra politica e sport: “Ci sono tante similitudini, i fischi li prendono tutti, i politici molto di più. Bisogna avere la capacità di giocare anche quando si è sotto critica”.

GLI STRUMENTI DI LAVORO

A concludere il dibattito il direttore generale della Luiss Guido Carli Giovanni Lo Storto: “Si gioca come ci si allena, si gioca come si vive. Questo è un messaggio straordinario ed è quello che io ho cercato di fare in Luiss. Se si impara a vivere consapevolmente nel rispetto verso l’altro si può pensare un giorno di essere Javier Zanetti. Il nostro sforzo è quello di amare gli strumenti per diventare campioni“.