C’è una via transatlantica all’IA? La proposta di Pellicano

C’è bisogno di un approccio condiviso da parte di Europa e Stati Uniti. E il requisito indispensabile potrebbe essere partire da forme di autoregolamentazione responsabile. L’analisi di Gaetano Pellicano.

Innovazione, percezione dei rischi e richiesta di regolamentazione formano una triade indissolubile quando le trasformazioni appaiono radicali e inevitabili. L’eccitazione per nuovi servizi, maggiore efficacia e maggiore tempo libero che l’intelligenza artificiale (AI) promette a piene mani, lasciano il campo rapidamente a incertezza, scetticismo e preoccupazione. Possiamo avvantaggiarcene, ma a quale prezzo? Quando la paura prende il sopravvento è al Leviatano che puntano le élite politiche e sociali. Oggi tutto questo è vero soprattutto in Europa. Allo Stato è richiesto di intervenire, raccogliere risorse, indirizzarle alla riduzione dei rischi, salvarci dal caos. Frenare, vincolare, incanalare, vietare, parole d’ordine che ridanno morale alle truppe e ai cittadini, finalmente orgogliosi dei propri condottieri.

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