Calabria, Capitanio, Delzio, D’Incà e Suigo presentano il libro di Alberto Cattaneo

I poteri forti non esistono più. O almeno sono diventati deboli. La vera forza, semmai oggi, è nel dire no e nel porre veti“. Con queste parole Alberto Cattaneo ha aperto ieri l’evento di presentazione del suo ultimo libro dal titolo “Il mestiere del potere. Dal taccuino di un lobbista” (edito da Laterza) che si è svolto a Roma nella sede di Talent Garden. All’appuntamento – organizzato dall’associazione La Scossa guidata da Michelangelo Suigo – hanno partecipato, oltre all’autore, i deputati Annagrazia Calabria (Forza Italia), Massimiliano Capitanio (Lega) e Federico D’Incà (MoVimento 5 Stelle) e il fondatore e condirettore del master in Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’impresa della Luiss Business School Francesco Delzio.

Un’iniziativa dalla quale sono emersi due messaggi condivisi da politici e lobbisti: in primis che l’attività di lobbying esercitata con correttezza e trasparenza rappresenta un valore aggiunto nella qualità dei processi decisionali e della legislazione. E, in secondo luogo, che l’introduzione di regolamenti – talvolta facoltativi e comunque sconnessi tra loro – per regolamentare questo lavoro rischia di essere completamente inutile. Se non addirittura dannosa. “L’idea di un registro parte dalla considerazione patologica che lobbisti sono brutti, sporchi e cattivi e che devono essere chiusi in uno sgabuzzino: convinzione legittima, considerati i colossali casi di malaffare della storia italiana, ma che evidenzia una profonda immaturità“, ha sottolineato Delzio. Sulla stessa lunghezza d’onda Cattaneo, secondo cui “i registri possono avere un senso solo nell’ottica di dare una dignità lavorativa a questa professione“. Ma non si può ritenere che la loro istituzioni possa effettivamente cambiare le cose. Ciò che bisogna fare – ha aggiunto l’autore del libro – è puntare invece sulla trasparenza. Discorso diverso sarebbe una legge organica che regolamenti e definisca la materia, ha rilevato Suigo. Ma, come noto, di tentativi in questo senso ce ne sono stati numerosi nel corso degli anni senza giungere però al varo di una normativa.

E che gli attuali registri siano privi di un’efficacia concreta lo hanno confermato anche i due deputati di maggioranza presenti all’iniziativa, il leghista Capitanio e il pentastellato D’Incà. “La presenza di noi parlamentari alla presentazione di un libro come questo conferma che esiste ormai un pieno riconoscimento da parte nostra dell’importanza di questa attività”, ha infine commentato Calabria.

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